19 Dicembre 1783

« Older   Newer »
 
  Share  
.
  1. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    La celebrazione del solstizio di inverno era stata lunga e aveva richiesto tutta la pazienza della nobiltà presente e contenuta nella grande cattedrale della città. Forse per via di quanto sostenuta fosse stata quella giornata, durante la serata ognuno pareva più incline del solito a frivolezze e divertimento. La Festa era stata organizzata tra i salotti di Palazzo Cyprienne e per una volta la maggior parte degli invitati era impegnata a danzare, solo pochi rimanevano in piedi ai lati delle stanze a parlare tra loro e ancor meno si intrattenevano seduti a mangiare e discutere con un calice di vino alla mano.
    Balthazar de Maucroix aveva passato l'ora intera che aveva seguito la cena nello Studio delle Mappe con Monsieur Cyprienne, Monsieur Denon, Monsieur LaRoche ed altri nobili che investivano cariche importanti a Mauvaiserose. Erano già in atto i preparativi per i festeggiamenti per il Capodanno e si dava quasi per scontato che i ribelli si sarebbero fatti vivi in qualche modo; d'altra parte l'avevano sempre fatto in quegli ultimi anni e Maucroix sembrava intenzionato a rompere la tradizione.
    Quando era uscito dallo studiolo, l'uomo sembrava ancora assorto ma il suo sguardo non era più così pesante e severo com'era apparso durante la funzione del mattino.
    Il Consigliere Supremo riceveva i cenni del capo di ogni uomo che incrociasse e i timidi o proni inchini delle nobildonne che si ritrovava ad accostare nel suo cammino attraverso i salotti. La mantella di velluto rosso che indossava lo faceva spiccare quella sera se possibile ancor di più di quanto la sua figura slanciata o il suo carisma imponente già non facessero.
    Non ci aveva pensato più di tanto, ma quando notò Hélène La Chatre, Maucroix seppe che stava semplicemente cercando lei, in quel passeggiare tra i salotti del Palazzo. Gli occhi dell'uomo andarono alla piccola orchestra da camera che si preparava al prossimo brano da proporre agli ospiti per danzare, poi scivolarono di nuovo su colei che fino ad un mese prima era Madame Blanchard, mentre ora era dama di compagnia all'attuale donna che investiva quel ruolo. Dopo l'esilio di Octave Blanchard, la famiglia aveva accusato il brutto colpo di essere collegata a dei traditori del Dittatore e del Re stesso, tuttavia il ramo cadetto era ben voluto grazie alla grande personalità che era Gerard Blanchard, il fratello minore, ora capofamiglia. Quanto ad Hélène, ora che il suo matrimonio era stato invalidato con effetto immediato dal momento dell'esilio di Octave, aveva mantenuto il suo posto nella buona società e in casa dei Blanchard grazie al posto che ormai tutti sapevano era riservato a lei nella cerchia di Maucroix. Come protetta del Consigliere Supremo, né uomo né donna avrebbe mai permesso al proprio sguardo di soffermarsi troppo a lungo su di lei se non per accompagnare quello sguardo ad un sorriso garbato.
    Un giovane gentiluomo si era parato davanti ad Hélène proprio in quel momento, mentre Maucroix si faceva strada con calma nel salotto per avvicinarsi a lei. Al giovane rampollo di casa Theodose bastò girarsi in direzione degli sguardi di alcuni dei presenti per individuare l'uomo e senza riuscire nemmeno a pronunciare l'invito che voleva rivolgere a Madame La Chartre, batté in ritirata con un inchino.
    Maucroix si fermò accanto ad Hélène dopo aver incrociato il suo sguardo solo per un attimo, dopodiché puntò gli occhi sulle coppie che danzavano al ritmo di violini e clavicembalo.
    - Sembri scontenta, mia cara.-
    erano diverse settimane che non le si rivolgeva direttamente e con la disinvoltura che il loro rapporto di un tempo permetteva loro.
    - Temo di non avere notizie migliori. Da domani sei ospite al Castello e l'ultimo dell'anno sarà pronunciato ufficialmente il nostro imminente matrimonio. -
    Il Re aveva infatti approvato il proposito di prendere moglie del Consigliere Supremo, ansioso che finalmente anche quella carica si dimostrasse conforme all'ideale di famiglia stabile e rigogliosa, niente di meglio di una giovane e bella donna della Capitale, per l'occasione.
    C'era un ché di strano, nella voce piatta e roca di Maucroix. Era come se il suo fare tagliente mirasse a farle male ma allo stesso tempo una latente amarezza ostacolasse quella nota aspra.
     
    .
  2. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    Le settimane precedenti erano state le più singolari ed equivoche che Hélène La Chatre avesse mai vissuto. Passò appena qualche giorno dal colloquio che aveva avuto con Maucroix prima che il comandante Phèdre, in tenuta d’ordinanza e accompagnato da un manipolo di guardie, bussasse alla porta di Villa Blanchard per arrestare suo marito Octave con l’accusa di alto tradimento. Gli eventi successivi furono vissuti da Hélène con un distacco che non credeva di poter riuscire a mantenere, probabilmente perché si sentiva completamente in balia di essi e senza la possibilità di fare nulla per poterli impedire.
    Presenziò al rapido processo presieduto da Balthazar Maucroix in persona. Odiò vederlo sogghignare da quel suo alto scranno, crogiolarsi del suo potere a cui nessuno poteva opporsi. Incrociò più di una volta il suo sguardo e sperò che intercettasse anche tutto quell’astio che covava dentro. L’ampia sala del tribunale era gremita di aristocratici e la loro attenzione sembrava essere attirata più dalla figura esile della donna che dal suo panciuto marito che, inerme, riceveva ogni infamia senza neanche tentare di discolparsi. Hélène lo conosceva abbastanza per capire che quel suo silenzio non era assolutamente un’ammissione di colpa come poteva sembrare, colpa che per altro effettivamente non aveva, quanto piuttosto un puro sbalordimento e sconcerto per quello che gli stava accadendo. Octave non riusciva a capire cosa gli stava succedendo e perché, d'altronde come avrebbe potuto, lui che era effettivamente ignaro di tutto.
    La donna provò un’intima e inconfessata pietà per quell’uomo che l’aveva affiancata per quasi una vita intera. In fin dei conti non era stato il migliore degli amanti, né tantomeno dei mariti, ma non trovò nulla da rimproverargli se non di averle concesso più libertà del dovuto.
    Il Consigliere Supremo, fra tutta quella folla, puntò il suo sguardo dritto in quello della donna mentre pronunciava la condanna di esilio di suo marito, ma Hélène non terminò di ascoltarla, fingendo un pianto sommesso uscì dall’aula per non dover più assistere oltre al disonore che stava colpendo Octave e per iniziare a prepararsi allo scandalo che si sarebbe inevitabilmente abbattuto su di lei.
    Non volle assistere neanche al delirio che avrebbe avuto luogo a Villa Blanchard quando il suo ormai ex cognato vi avrebbe messo piede in qualità di nuovo padrone legittimo. Si rifugiò nella Biblioteca di Palazzo cercando conforto fra i libri e l’incredibile sapienza di Cèsar De Montpellier, non le importava se la cosa avrebbe dato fastidio a Maucroix, anzi, dato che non aveva avuto più modo di parlargli quasi sperava che quel suo rapporto col bibliotecario lo infastidisse a tal punto da cercarla. Avrebbe di gran lunga preferito rivolgere direttamente a lui tutti i suoi dubbi piuttosto che scartabellare tutti quei polverosi tomi. Non sapeva neanche esattamente cosa stesse cercando, si rispose che aveva bisogno di trovare qualcosa che le permettese di odiare il Supremo Consigliere come lui, ne era certa, in quel momento odiava lei, perché per quanto si sforzasse non riusciva a disprezzarlo, non con l’intensità che meritava. Hélène La Chatre era ormai completamente sola e per quanto si sforzasse non riusciva ad impedirsi di desiderare le braccia di quell’uomo attorno al suo corpo solamente per quietare, anche solo per un fugace attimo, le sue angosce nell’abbandonarsi in un caldo abbraccio.
    Tuttavia Maucroix non aveva lasciato nulla al caso ed era evidente da come tutti cominciarono a comportarsi con lei che avesse fatto trapelare che Hélène La Chatre era ora sotto la sua diretta protezione, il che, pensò la donna, gli avrebbe anche permesso di sposarla senza che nessuno si sorprendesse della cosa.
    La gravidanza era ormai una certezza, un pensiero ingombrante e costante nella sua testa che le portò ancora più preoccupazioni. Ancora una volta si sentì nella condizione di non desiderare assolutamente quel figlio.
    Il suo animo era turbato e non aveva necessità di nasconderlo, tantomeno quando poteva sembrare che fosse un segno di dispiacere per la sorte del suo ex consorte. Anche quella sera durante quel ricevimento così pomposo rimase in disparte, partecipò svogliatamente alle poche chiacchiere in cui venne coinvolta e sempre senza che un velo di malinconia le coprisse il sorriso.
    Quando notò il Consigliere le si affiancò e le rivolse parola finse di non darvi peso, non doveva dimenticarsi di essere diventata lei la preda in quel gioco pericoloso.
    -Me ne compiaccio – rispose asciutta e senza nessuna tonalità nella voce.
     
    .
  3. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    La gola dell'uomo ebbe un fremito mentre letteralmente mandava giù quella risposta. Lentamente girò il capo verso di lei e con uno sguardo che prima rivolse ai suoi occhi, poi alla porta che conduceva fuori dal salotto e poi di nuovo a lei, la invitò ad uscire. Quando alzò il braccio destro per porgerlo ad Hélène la mantella rossa scivolò da sopra questo, rivelando il farsetto nero sottostante le cui maniche erano ricamate con un nastro di velluto pece che, cucito rigidamente, rendeva frastagliata di pieghe regolari la pelle dell'indumento.
    Lei non poté che accettare il suo braccio e affiancarlo nel passo mentre lasciavano il salotto. Il corridoio al di fuori era decisamente più silenzioso; la musica e il rumoreggiare delle chiacchiere si facevano sempre più lontani man mano che lo percorrevano.
    - Ho delle domande.. -
    come premessa era strana; di solito andava diretto su ciò che voleva sapere, senza passare per una richiesta di disponibilità a rispondere, anche indiretta.
    - Non riguardano le tue compagnie, non proprio. Riguardano te e me.-
    aggiunse con lo sguardo puntato davanti a loro. Non c'era nessuno nei paraggi, solo occasionalmente passava qualcuno quasi di soppiatto, probabilmente in procinto di presentarsi ad un appuntamento clandestino in una delle stanze vuote nel Palazzo.
     
    .
  4. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    Hélène rimase piacevolmente interdetta da quella richiesta, dunque non era la sola ad avere necessità di chiarimenti che non poteva avere da sola. Tuttavia non voleva dare troppa soddisfazione all'uomo.
    -Sapete che ogni vostro desiderio è un ordine per chiunque qui a Palazzo, Vostra Eccellenza...spero di essere in grado di rispondere ai vostri quesiti- rispose con eccessivo zelo e continuando ad evitare accuratamente di mostrare ogni minima emozione al suo interlocutore.
     
    .
  5. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    Lo sguardo dell'uomo si fece freddo, le sue palpebre si socchiusero piano fino a celargli del tutto gli occhi per un frammento di tempo, mentre la punta della lingua gli separò le labbra. Senza dire altro sottrasse il braccio dalla mano di Hélène e con la destra afferrò quello di lei tanto da contenere, tra palmo e dita, braccio e gomito della giovane donna. La spinse torreggiando su di lei verso un punto del corridoio dove nel muro si incassava una colonna, creando un angolo celato nella penombra.
    Quando finalmente la guardò dritto in faccia era ad un soffio da lei e nonostante le avesse lasciato il braccio, fu direttamente al suo viso che andò la sua presa. Non aveva mai alzato le mani su di lei e il modo in cui le sue dita trattennero la sua mascella dimostrò che non lo avrebbe voluto fare con intento di farle del male; era deciso ma decisamente in controllo del modo in cui la teneva, non era affatto maldestro. I suoi occhi, tuttavia, lo mostravano indubbiamente innervosito.
    - Allora dovresti già sapere che è mio desiderio non essere preso in giro. Non giocare con me, Hélène, devo ricordarti che è rischioso? -
    lo ringhiò quasi, ma qualcosa tradì la sua voce severa poco dopo che diede ad essa fiato.
    Aveva seguito un istinto di rabbia che la risposta di lei, sommata a quella che gli aveva rivolto prima, gli aveva causato, ma non aveva calcolato che il trovarsi a così breve distanza da lei dopo tutte le settimane passate a lottare con se stesso per privarsi della sua compagnia era più di quanto potesse gestire con lucidità. Un ansito lieve gli sfuggì dritto sulla pelle chiara e liscia della donna, quasi all'altezza delle sue labbra.
    Maucroix lasciò piano il viso di lei, appena si rese conto che quel contatto stava quasi per diventare una carezza. Si raddrizzò, ponendo così la distanza che le loro diverse altezze imponevano naturalmente, ma rimase in quella cavità del corridoio.
    Tirò un lieve sospiro e trattenne lo sguardo in quello di Hélène.
    - Aspetti ancora? -
    non sembrava proprio quella, la domanda principale che dovesse porle..ma era come se per arrivare al punto prima gli servisse sapere se quel bambino esistesse ancora.
     
    .
  6. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    La domanda che lui gli pose non la sorprese affatto. Si era convinta ormai che il fine ultimo del piano di lui, a lei completamente sconosciuto, avesse come unico scopo quello di avere un erede.
    -Sì...-
    Ammise sommessamente senza riuscire a nascondere il rammarico nel comunicarglielo.
    -Monsieur Flambert ne è certo oramai...-
    Si raddrizzò appena per scostare la schiena dalla fredda parete.
     
    .
  7. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    Non ci fu reazione alcuna nell'uomo se non un'avidità in più che gli brillò negli occhi, era voglia di avere la risposta alla sua seguente domanda.
    - Perché l'hai tenuto? -
    Una decade sposata, eppure nessun figlio; anche se Octave Blanchard fosse stato sterile, cosa che probabilmente era, in ogni caso lui non era certo il primo amante di Hélène. Non poteva essere la prima volta che la donna si trovava con una gravidanza da gestire, eppure lei di figli non ne aveva. E se degli altri se ne era liberata prima che nascessero, perché quello doveva essere diverso?
    - E' perché pensi che sia questo ad impedirmi di disporre di te altrimenti?-
    cercò di intercettare la sua risposta con l'unica che si era riuscito a dare da solo. Probabilmente la prospettiva di finire per strada o, peggio ancora, giustiziata, l'aveva dissuasa dall'idea di interrompere quella gravidanza.
     
    .
  8. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    -Oh ma per favore!- scoppiò in un'aspra risata.
    -Credi che non sia stato il mio primo pensiero?- rispose d'impulso con rancore.
    Si ricompose un poco abbassando lo sguardo sulle sue mani.
    -Monsieur Flambert mi ha sconsigliato un altro intervento così invadente, le probabilità che il mio corpo non lo sopporti sono altissime e mi fido di lui...d'altronde era già abbastanza stupito dal fatto che sia rimasta incinta di nuovo...- fece una pausa portando il suo sguardo spento di nuovo su quello del Consigliere.
    -...lo ha definito un miracolo- concluse amaramente.
     
    .
  9. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    L'immediatezza di lei nel parlare quasi con ovvietà lo spiazzò, tanto che sbatté in un lampo ravvicinato le palpebre come se fosse stato letteralmente investito da quella risposta. Per quanto avesse dato per scontato che Hélène provasse repulsione nei suoi riguardi, l'averne la conferma diretta non fu facile da mandar giù come avrebbe pensato.
    Scivolò lo sguardo sul viso di Hélène lentamente, fino a soffermarsi sulle sue labbra, per poi distogliere gli occhi del tutto da lei. Il corridoio era vuoto e silenzioso, non c'era nessuno nei paraggi. Gli sembrava paragonabile alla sua stessa testa, improvvisamente svuotata dei pensieri che poco prima credeva fossero troppi da contenere.
     
    .
  10. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    La donna si portò stancamente una mano sul volto soffiando parte dei suoi tormenti in un lento e profondo respiro.
    D'un tratto i lineamenti del suo viso si fecero dolci, ma sempre contraddistinti da un'intima tristezza. Cercò lo sguardo di lui e vi si appigliò con un vago sprazzo di speranza che lui non la tormentasse oltre e le concedesse quell'unico abbraccio che, ora che erano così vicini, ancor di più bramava.
    -Desideravo ardentemente diventare madre un tempo...- abbassò di nuovo lo sguardo leggermente imbarazzata e cupa in volto per il modo naturale in cui stava lasciandosi andare a quella confessione.
    -...il destino non ha voluto che lo diventassi quando ero pronta e ora è la seconda volta che mi sbeffeggia in questo modo-
    Rivolse all'uomo un sorriso dolce ma dal retrogusto amaro.
     
    .
  11. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    Non aveva visto il sorriso di Hélène, eppure gliene nacque uno quasi uguale sulle labbra. Fu con amarezza che tornò a guardarla. Le folte sopracciglia dell'uomo presero una prega incuriosita.
    -Mi odi a tal punto, addirittura?-
    una finta nota di tranquillità mascherava il fatto che la cosa, nonostante tutto, lo stupisse. Di una cosa, non aveva dubitato, del suo istinto in ogni volta in cui era stato con Hélène; che parlassero o giacessero insieme si era sempre detto che per quanto bene una donna sapesse fingere, alcune cose non poteva semplicemente recitarle. A quanto pareva, invece, quella donna era un'attrice di talento. Il fatto più tragicamente divertente era che lei pareva provare già così tanta repulsione per lui..senza neanche sapere il motivo per cui avrebbe davvero avuto ragione di odiarlo.
     
    .
  12. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    Dopo che le sue carte erano state scoperte non aveva più necessità di indossare la maschera di Madame Blanchard né di rendersi volubile agli occhi dell'uomo, sentiva di poter essere semplicemente Hélène La Chatre, certo con le dovute cautele.
    Un sorriso benevolo e accondiscendente le si allargò sul volto, pose bonariamente e delicatamente una mano sulla guancia dell'uomo.
    -Ho moltissimi motivi per odiarti,credimi, ma il fatto che porto in grembo tuo figlio non è fra questi...-
     
    .
  13. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    Guardò la mano di lei prima che gli si posasse addosso come se fosse un oggetto che poteva potenzialmente essere incandescente o meno e prima di subire il contatto non l'avrebbe potuto sapere. Rigido e sostenuto, l'uomo sostenne lo sguardo di Hélène con fare guardingo ma le sue parole lo confusero. Ancora una volta furono le sue sopracciglia a dar forma alla sua espressione.
    - Perché non lo vorresti, allora? -
     
    .
  14. Hélène La Châtre
     
    .

    User deleted


    Hélène lasciò intendere la sorpresa di quella domanda assottigliando di poco lo sguardo fisso in quello di lui. La sua mano scivolò di nuovo accanto al suo fianco.
    -Me lo stai chiedendo davvero?- Chiese allusiva. Lo sguardo eloquente di Maucroix le fece capire che aveva effettivamente la necessità di sentire un chiarimento uscire dalle sue labbra.
    Si appoggiò sommessamente alla parete dietro di lei.
    -Guardaci...- cominciò allargando appena le braccia come a sottolineare il significato delle sue parole. Abbassò lo sguardo subito prima di continuare.
    -...siamo due facce della stessa moneta, non ci incontreremo mai, combattiamo guerre diverse e, al momento, la mia posizione è più quella di un prigioniero che di una moglie...- fece uno spiacevole sbuffo gutturale alzando poi di nuovo lo sguardo afflitto perdendosi in quello chiaro dell'uomo.
    -...tu vorresti un figlio dal tuo carceriere, Balthazar?- quasi sussurrò quella domanda con tono flebile, come se avesse timore a pronunciarla.
     
    .
  15. Balthazar de Maucroix
     
    .

    User deleted


    Ascoltò davvero le sue parole, tuttavia gli fecero sorgere più perplessità invece che risolvergli le cose. Umettò le labbra sotto i baffi, mentre distoglieva lo sguardo da lei un'altra volta.
    Era come se in quell'angolo di muro, quel blando nascondiglio che li separava dal corridoio, si trovassero in una realtà diversa dove potevano parlare a tu per tu con sincerità. La cosa non era meno pericolosa, anzi se possibile lo era ancora di più.
    Quando era da solo con lei dimenticava troppo spesso a non rendersi vulnerabile.
    Approfittò nondimeno di quel momento, perché la donna sembrava tutt'altro che spaventata a dirgli in faccia ciò che pensava.
    - Ho sempre pensato che volessi stare nel mio letto tanto quanto ti ci volevo io. -
    gli occhi di Balthazar de Maucroix tornarono inesorabili a cercare quelli di Hélène. Anche se avrebbe optato per mentirgli, si disse tra sé e sé che se ne sarebbe accorto.
    - E anche adesso trovo strano che fosse solo per assicurarti la mia fiducia.. -
    diretto e spietato, l'uomo non sembrava disposto a ricevere un silenzio come risposta. Sospirò piano e si avvicinò di un passo ad Hélène. Distrasse l'attenzione per un secondo sui suoi capelli, sulle sue labbra, sulla punta del suo naso.
    - Non sono uno sciocco che immagina cose che non esistono. -
    fu come una riflessione che sarebbe dovuta appartenere alla sua testa soltanto, invece di essere pronunciata, invece quel sussurro scivolò dalle labbra di Maucroix in un soffio.
    Lei era in grado di sostenere il suo sguardo, come era sempre stata. ma sembrava non riuscire a cavare una risposta
    - Lo sanno, loro? Che svolgere il tuo compito non ti dispiaceva poi così tanto? -
    l'orgoglio dell'uomo venne a bussare, come d'obbligo per via della sua natura
     
    .
22 replies since 2/5/2016, 09:32   115 views
  Share  
.