25 Ottobre 1783 - Post Riunione Hélène

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  1. Jethro Rodomont
     
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    Jethro lasciò i suoi amici e compagni ribelli a discutere sull’avvenenza di Madame Blanchard per dirigersi in solitaria verso il porto; aveva molti pensieri per la testa e aveva anche l’estrema necessità di rifletterci da solo. Quando vide in lontananza lo sbrilluccichio delle fioche luci del pontile degli ormeggi rifrangersi sulle nere acque virò improvvisamente sparendo in un vicolo alla sua sinistra. Le due guardie che lo avevano adocchiato presero a correre in quella direzione, ma non vi era più nessuna sua traccia al loro arrivo.
    Il giovane ricomparve qualche attimo dopo un paio di tetti più in là; si tenne malamente in equilibrio sulle tegole disastrate fino a raggiungere l’orlo di un piccolo arco di collegamento fra due edifici, lì si sedette ad osservare l’antistante Carré du Soulèvement. Si strofinò le mani portandole davanti la bocca e soffiandoci sopra, quell’autunno si stava rivelando più rigido del previsto.
    Non era per nulla convinto della conclusione del breve incontro che aveva presieduto. Non era mai stato troppo persuaso che quella Hélène La Châtre fosse realmente una di loro, che combattesse davvero per la loro causa. Cèsar e suo zio Jack gli avevano raccontato la storia della famiglia della donna, ma non era bastato. Era passato così tanto tempo da allora, come facevano a fidarsi? Era poco più che una bambina quando era stata accolta dalla sua prozia, Madame d’Omelas. Per quello che ne sapevano potevano benissimo essere loro quelli che la donna spiava e non viceversa. Tutta la frangia della Prima Guardia (chiamavano così i superstiti della Grande Ribellione, di cui ovviamente faceva parte Jack Rodomont) era concorde nel considerarla quasi una martire, nel lasciarla lavorare senza intralciarla, nel considerare Balthazar Maucroix il diavolo in persona. Lui riteneva che andare a letto col diavolo di per sé bastasse per essere una persona sulla cui fiducia non si poteva assolutamente contare. Eppure anche a lui, durante quel breve scambio di battute, parve intravedere una strana luce negli occhi della donna, la stessa che intravedeva nei suoi quando raramente ne vedeva il riflesso, quel bagliore sinistro, oscuro, saturo dal desiderio di vendetta. Fu esattamente quel particolare a convincerlo nel concederle ciò che chiedeva e di dare una breve tregua agli usurpatori.
    In quei momenti di insicurezza gli mancavano le sue donne, le aveva allontanate tutte senza neanche accorgersene, Violante non la vedeva da settimane, Damien gli aveva fatto sapere con estremo tatto che stava bene, ma che non lo voleva vedere, che era impegnata con una missione, anche lei. La sorte dei ribelli sembrava interamente essere contenuta in mani femminili e la cosa, ovviamente, non poteva che intaccare alacremente il suo orgoglio. Per un caso fortuito la sua mente, confusa e ricolma di tutte quelle discordanti emozioni, gli ripropose il ricordo di Jacqueline. Quanto tempo era passato da quando l’aveva vista l’ultima volta. Il tentativo di dimenticarla da quando lei si era unita al Comandante Leonard Phèdre era appena miseramente fallito. D'altronde doveva aspettarselo, avrebbe forse potuto dimenticare lei, ma di sicuro non Aimeè, loro figlia. Pensarla cresciuta da un Phèdre e soprattutto pensare che quel cognome si sarebbe brutalmente sovrapposto al suo, che sarebbe stato della bimba per diritto, lo faceva star male doppiamente. Doveva vederla, non sapeva come, ma doveva.
    I suoi pensieri erano contorti in questo sconnesso turbinio quando sentì un rumore alle sue spalle, si voltò di scatto sfilando il pugnale dalla fondina alla cintola e non esitando a puntarlo di fronte a lui, tuttavia abbassò subito la guardia riconoscendo Jack.
    -Ah sei tu...- bofonchiò appena ritornando ad osservare la piazza antistante.
    -...anche a te poco interessava delle chiacchiere su quella donna?- chiese distrattamente.
     
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  2. Jack Etienne Rodomont
     
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    Quando aveva visto Jethro allontanarsi in qualche modo già aveva avuto il sentore di dove andare per ritrovarlo. Al contrario del nipote, Jack percorse la strada usuale per avvicinarsi al porto. Quando incrociava delle guardie gli bastava assumere nel passo un ché di confuso, lento e sconnesso, come se fosse semplicemente un innocuo cialtrone che aveva alzato troppo il gomito.
    Perse le tracce di Jethro qualche isolato più avanti e gli toccò alzare gli occhi dalla pipa che stava caricando per adocchiare il nipote. Riabbassò con calma lo sguardo dopo averlo notato seduto su un'arcata tra due palazzi. Uno era inaccessibile mentre l'altro poteva raggiungerlo con facilità. Dovette sistemarsi temporaneamente la pipa spenta in tasca per salire sulla fiancata del palazzo, poi però raggiunse il livello dell'arcata dove si era fermato il ragazzo. Doveva essere passato dai tetti..bei tempi quando se lo poteva permettere anche lui.
    Riprese la pipa e finì di sistemarvi dentro il poco tabacco che gli era rimasto. Quando Jethro gli puntò addosso il suo coltello da difesa, l'uomo stava giusto accendendo il fiammifero. Sfrecciò la punta di questo sulla parete accanto a lui e si accese la pipa con due brevi boccate ravvicinate.
    - Sai, non tutti hanno la tua zucca vuota per saltare da finestra a finestra tra un palazzo all'altro a sedurre nobildonne. Molti non ne hanno mai neanche vista una da vicino. -
    fece l'uomo con fare tranquillo
     
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  3. Jethro Rodomont
     
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    Jethro abbozzò un sorriso sommesso.
    -Oserei dire meglio per loro, portano solo guai in fin dei conti...-
    Ammise voltandosi verso lo zio.
    -Hai qualcosa da fumare anche per me?- chiese frugando nelle tasche e rendendosi conto di aver terminato le sigarette.
     
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  4. Jack Etienne Rodomont
     
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    Non si frugò neanche nelle tasche interne della trasandata giacca che indossava quasi ininterrottamente da anni. L'aveva vinta a dadi parecchio tempo prima, era di un funzionario della banca in Rue Almanac.
    Dopo aver lanciato al nipote un'occhiata tipica di quando ammetteva una mancanza, battè con il pollice contro la pancia della pipa.
    - E' il giorno che impari a fumare una di queste. -
    sorrise tra sé e sé e dopo aver preso una boccata dalla sua pipa, la passò al nipote.
    Lo guardò per qualche attimo prima di corrugare la fronte con un sorrisetto bonario
    - Da quando in qua non ti piacciono i guai.. -
     
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  5. Jethro Rodomont
     
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    Il ragazzo aspirò una lunga boccata dopo averne date altre due brevi per ravvivare il tabaccp.
    -Da quando mi si ritorcono contro ovviamente...- stavolta un sorriso sincero gli si dipense sul volto. Aspirò un'altra boccata di fumo prima di passare la pipa di nuovo al proprietario.
    -Pensavo a Jacqueline sai, anzi ad Aimeè...costretta a crescere con quell'essere come padre...dovrei fare qualcosa...-
     
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  6. Jack Etienne Rodomont
     
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    Jack riprese la pipa quando il nipote gliela passò, il suo sguardo sembrava accigliato, come se non avesse voluto sentire quelle parole da parte del giovane.
    - Posso anche voler bene a quella ragazzina ma..abbiamo abbastanza motivi per scappare dalle guardie, non ti pare? E anche abbastanza bocche da sfamare. -
    lo disse con calma, ma sembrava deciso abbastanza da essere in grado di sostenere una discussione a riguardo. Indicò un punto imprecisato alle loro spalle, continuando
    - Per il demonio, Luthien ha sfornato quello di Damien ieri..l'altro ieri, quand'è stato..? - sospirò del fumo e scosse il capo
    - Quelli sì, che sarebbero guai. - affermò, riferendosi ai provvedimenti che ronzavano in testa al nipote riguardo sua figlia.
     
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  7. Jethro Rodomont
     
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    Jethro scosse la testa.
    -Ma figurati se voglio trascinarla in questa fogna! Solo che...niente, non riesco a pensare a MIA figlia fra le mani di quell'uomo...-
    Sbottò il ribelle accompagnando le parole da veementi gesti delle mani fendendo l'aria.
     
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  8. Jack Etienne Rodomont
     
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    Jack intercettò il polso destro del nipote mentre lo fendeva in aria e, una volta fermato, gli mise in mano la pipa
    - Dovresti essere contento, invece..quanto tempo vuoi che passi con moglie e figli, Phèdre? L'avrà vista un paio di volte massimo, tua figlia. E intanto quella bambina cresce davanti al caminetto mentre noi ci geliamo il culo. -
    Il sospiro di Jack Rodomont si condensò e se lo portò via la brezza notturna di quella fredda stagione che era ormai alle porte.
    - Preoccupati piuttosto a cosa ne vorrai fare quando sistemeremo tutto. Potrebbe essere prima ancora che diventi una signorina..allora cosa farai? Vuoi fare il padre? -
    il pensiero strappò un sorriso divertito allo zio
     
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  9. Jethro Rodomont
     
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    Quell'allusione divertita dello zio infastidì non poco il ragazzo.
    -Certamente! Perdiana, so prendermi le mie responasibilità!- esclamò tronfio gonfiando appena il petto inorgoglito.
    Pose la pipa fra le labbra e la tenne per qualche momento sbuffando nervosamente.
    -Dunque, dobbiamo stare a sentire quella donna o ci diamo da fare seriamente?-
    girò il capo verso Jack.
    -Non mi convince questa Hélène, ci vuole far stare calmi e buoni casualmente proprio mentre lei si lascia scopare da quel vecchio schifoso...crede che siamo così stupidi da non capire che sta tenendo il piede in due staffe?-
    Sbottò nuovamente collerico.
     
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  10. Jack Etienne Rodomont
     
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    Gongolando, divertito dalla reazione del nipote, Jack diede le spalle al muro dell'arcata e vi si appoggiò con la schiena e il piede sinistro.
    Non sembrò stupito dallo scetticismo che Jethro mostrava nei confronti di Hélène La Chatre..d'altra parte non era la prima volta che l'argomento saltava fuori.
    - Tenere il piede in due staffe implica che ci si guadagni qualcosa da entrambe le parti. -
    gli occhi di Jack Rodomont erano raramente diversi da come lo erano in quel momento; tranquilli, pacifici e con una luce di divertimento sempre accesa in essi.
    - E' così che le donne fanno le loro amicizie..o comunque quello è il modo più veloce ed efficace. Apri le gambe e via. - riprese la pipa e tirò rilassato, mentre appoggiava la mano contro il suo stesso addome, su un panciotto troppo vecchio perché il suo scuro colore originale non apparisse grigiastro sulla stoffa rattoppata.
    - Lei avrebbe tutte le ragioni per ammanicarsi Maucroix. Non ne avrebbe nessuna per darci una mano. -
    per quanto avesse fiducia nel gruppo, si rendeva conto del fatto che non fossero di sicuro in una posizione di vantaggio rispetto ai loro nemici..e avevano poco e niente da offrire ai loro amici.
    - Il solo fatto che abbia a che fare con noi, è la prova della sua lealtà. Io mi fido di lei..buon sangue non mente -
    sputacchiò a terra un pezzetto di tabacco e passò la pipa a Jethro
    - E questo vale anche per la tua marmocchia..la può anche tirare su Phèdre..il sangue è il tuo e prima o poi salterà fuori -
    l'uomo rivolse un ghigno al nipote prima di sospirare come per cambiare discorso
    - Per quanto riguarda noi...Nonostante mi fidi della ragazza..non credevo la notizia la riguardasse perciò ho dovuto arrampicarmi per mezza città per ritrovarti dopo la riunione. Ci sono notizie. -
     
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  11. Jethro Rodomont
     
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    Jethro seguì tutto il discorso di Jack, ma continuava a non sentirsi del tutto persuaso. Era una sensazione di pancia, perchè la ragione era effettivamente dalla parte dello zio. Tuttavia l'ultima frase attirò la sua attenzione dimenticandosi all'istante di Madame Blanchard.
    -Di che parli?- lo incalsò allungando una mano per farsi porgere la pipa, quasi ci stava prendendo gusto con quello strano arnese.
     
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