13 agosto

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  1. Damien De Virgie
     
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    Sistemare il banchetto non era mai un lavoro faticoso con Hyacinthe che conduceva la messa in ordine. Ogni gesto della donna era mirato a fare qualcosa di utile, mai un movimento casuale o un'esitazione per pensare. Sua sorella non era altrettanto efficiente, qualcosa nei suoi modi dimostrava che i lavori di casa non erano i suoi preferiti. Damien era il peggiore nel rassettare, quindi per lui era riservato il ruolo di 'braccia'. Hyacinthe non gli chiedeva mai di far nulla ma non faceva di certo complimenti quando sollevava e sistemava panche e il tavolo del banco. Finito di ritirare il tutto nella cantina di proprietà di Damien che si affacciava proprio su quella piazza, l'uomo richiuse i bottoni del suo gilet di buona fattura, ordinando la casacca bianca sottostante.
    Mentre ancora le sue dita lavoravano le asole degli ultimi bottoni dell'indumento, il suo sguardo indugiò nel fissare la giovane Sejan, appena uscita dalla cantina. Quando lei si rese conto di essere guardata, Damien improvvisò un sorriso
    -Tua sorella è tornata a casa senza prendere questa. Lo fa spesso, crede che non dovrebbe prenderli..- aveva cercato per un momento nella tasca della sua giubba, che portava piegata sull'avanbraccio, prima di estrarre una bustina di carta che conteneva delle monete.
     
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  2. Luthièn Sejan_
     
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    Erano pochi giorni che aveva deciso di aiutare Hyacinthe con il suo lavoro: le diceva che avrebbe avuto una paga decente, che sarebbe stata tranquilla e parzialmente al caldo, aveva pur bisogno di una mano in più dietro a quel banchetto per la mensa dei poveri. Erano pochi giorni e forse era per quel motivo che si sentiva così incapace: non era altrettanto brava come la sorella nelle faccende di casa, aveva sempre aiutato il padre e il fratello, così da dedicare poco tempo alla cucina o al rassettare in generale...
    -Tua sorella è tornata a casa senza prendere questa. Lo fa spesso, crede che non dovrebbe prenderli..-
    Le pareva di sentirsi osservata, si era voltata e aveva incontrato gli occhi di quello strano giovane aristocratico. Non aveva ancora capito che diamine ci facesse lì...
    -Vi ringrazio-
    gli disse semplicemente, prima di prenderglieli dalle mani, con un gesto delicato: non voleva darlo molto a vedere, ma a casa sua avevano bisogno di quella busta, ne avevano bisogno eccome.
    Guardò il ragazzo ancora un momento, prima di fare un inchino e continuare a mettere in ordine le ultime cose...non amava parlare troppo.
     
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  3. Damien De Virgie
     
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    Sorrise di nuovo a labbra chiuse, corrugando per un secondo la fronte mentre faceva un passo indietro per non stare nel mezzo dell'entrata alla cantina, così che Luthièn potesse passare.
    -Sai, sento di conoscerti un po'.
    La perplessità di Luthièn sarebbe stata naturale se non ovvia, infatti era già pronto ad aggiungere
    -Hyacinthe parla di te molto spesso, più spesso rispetto a Raoul e..Melusine- gli ci volle un attimo di più per ricordare il nome della piccola Sejan
    -Passi molto tempo con tuo padre? È per questo che ti conosco solo oggi?- si appoggiò all'uscio della cantina, mentre parlava
     
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  4. Luthièn Sejan_
     
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    Era appena confusa per quell'affermazione, ma poi comprese cosa intendeva quello strano ragazzo. Non immaginava che conoscesse anche Melusine, Raul glielo aveva nominato, ma non si era molto espresso: quando faceva così, di solito, voleva dire che stava ancora cercando di capire una persona.
    Luthièn lasciò uno degli ultimi cestini nella cantina, prima di guardarlo in viso: i suoi occhi erano singolari.
    -Avete indovinato, lo aiuto spesso nella sua officina-
    gli disse, come prima cosa
    -Hyacinthe ha voluto farmi venire qui, per provare: me lo diceva ogni volta che mi trovava una scheggia di legno in una mano-
    ricordò, con un leggero sorriso.
    Luthièn guardò un momento in più il ragazzo; fosse stato per lei non avrebbe aggiunto nulla, ma forse sarebbe stato scortese.
    -Voi venite qui spesso?-
    domandò, ordinando gli ultimi barattoli
     
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  5. Damien De Virgie
     
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    -Me l'ha detto tua sorella, non ho indovinato- rispose con un'alzata di spalle.
    Damien diede un'occhiata dentro la cantina per constatare che non c'era più da sistemare nulla. La sua fronte si distese in un lampo, un attimo prima che il giovane uomo scattasse dentro la cantina, quasi travolgendo Luthièn per contrapporre le mani ad una panca appoggiata vericalmente al muro, che per poco non le sarebbe caduta in testa.
    -errore mio, le ho accatastate male...- esclamò sistemando meglio la panca di legno.
    Solo dopo girò il viso verso la ragazza al suo fianco, sorrise divertito
    -Non sei l'unica novizia di lavori di casa-
     
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  6. Luthièn Sejan_
     
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    Aveva sentito una specie di scricchiolio, ma non ci fece molto caso, se non quando il ragazzo la travolse quasi, diretto appena dietro di lei.
    Si voltò e comprese, allargò appena gli occhi, prima di stirare un sorrisino alle parole di...Damien, sì, le pareva di ricordare quel nome.
    -Ho notato...-
    gli disse, quasi divertita, prima di rendersi conto che probabilmente non era il caso di dire una frase del genere. Che le era saltato in testa? Se si fosse offeso?
    -Io non...intendevo offendervi! Assolutamente! Volevo solo dire che...mentre cucinavamo..la panca..-
    Luthièn chiuse appena gli occhi, si sentì calda sul viso.
    -Perdonatemi-
    concluse, conscia della figura che aveva fatto
     
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  7. Damien De Virgie
     
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    Aveva abbassato il capo con un sorriso sbuffato quando Luthièn cominciò a balbettare scuse per quello che l'aveva divertito.
    -Stai tranquilla, non mi hai oltrag...Mentre cucinavamo? - si interruppe guardando Luthièn negli occhi con malcelato orgoglio ferito
    -Io cucino bene!- protestò in tono difficile da poter prendere sul serio.
     
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  8. Luthièn Sejan_
     
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    Quella reazione, per qualche ragione, la stupì; infondo avrebbe dovuto parlare con più rispetto.
    -Io cucino bene!-
    E quando mai aveva avuto esperienza in cucina? Quella domanda saltò alla mente di Luthièn, ma non si azzardò a farla arrivare alle labbra, questa volta, non in quel modo almeno
    -Dunque avete avuto esperienze culinarie-
    domandò con curiosità e con un sorrisetto, mentre usciva dalla cantina, seguita dal ragazzo.
    Lo guardò chiudere la porta della cantina e si ritrovò a pensare che, nonostante tutto, infondesse una specie di tranquillità averlo intorno. Lui si girò, una volta bloccata la porta di legno e lei si ritrovò a fissarlo appena negli occhi, prima di portarli a terra e di andare a raccogliere le sue cose: una sacca contenente del legno già levigato, che il fratello le aveva dato quella stessa mattina, così che avesse potuto continuare ad intagliare qualcosa, nei momenti di pausa.
     
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  9. Damien De Virgie
     
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    Mentre chiudeva la porta della cantina con gesti abitudinari, compreso un colpetto deciso alla base della serratura prima di sigillarla con la chiave, Damien guardava un punto imprecisato davanti a sé, la sua attenzione era però rivolta a Luthièn
    -Hai mai sentito parlare di 'talento naturale', giovane Sejan?- alzò le sopracciglia nel farle quella domanda, voltandosi verso di lei mentre sistemava il mazzo di chiavi nella giubba che ancora portava al braccio.
    Era ancora luminosa, la serata. Il tramonto non si sarebbe completato almeno per un'altra ora ma i capelli ramati della ragazza rilucevano già di luce rossastra che sembrava fatta apposta per dar loro accentuazione. Lo sguardo del nobile rimase qualche momento impegnato in questo, prima che andasse a guardare la borsa di Luthièn, quando questa risuonò di tonfi lignei.
    -Sacca pesante contro i malintenzionati..?- azzardò ironico
     
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  10. Luthièn Sejan_
     
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    Sorrise appena a quella risposta, prima di accucciarsi e dedicarsi a fare un nodo al sacco, così da non far cadere nulla per strada.
    -Sacca pesante contro i malintenzionati..?-
    sbuffò un sorriso, anche se non lo guardava: era ancora intenta a chiudere bene il recipiente di juta.
    -Oh, no...-
    tuffò una mano dentro il sacco e ne uscì con un pezzetto di legno che aveva intagliato lei stessa: aveva cercato di fare un piccolo cavallo, il muso era già scolpito nei dettagli, così come la groppa e la criniera, però mancava ancora tutto il resto da definite, specialmente le zampe.
    -E' un esempio di come cerco di aiutare mio padre e mio fratello-
    gli disse, mentre gli porgeva l'oggetto, poggiato nel mezzo di una sua mano.
    -Ho le mani più piccole e...riesco a fare intagli più precisi, a volte-
    spiegò, con un breve sorriso
     
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  11. Damien De Virgie
     
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    L'uomo seguì i gesti di lei fino a guardare l'oggetto che Luthièn gli porse, tanto incompleto quanto particolare, quasi come il cavallo cercasse di liberarsi dal blocchetto di legno. Le mani di Damien erano grandi, le dita potevano probabilmente contenere pienamente il sottile polso della ragazza. Allungò la destra verso il modellino di legno e i suoi occhi chiari passarono da questo a quelli di Luthièn.
    -Posso?- chiese mentre già le sfiorò inavvertitamente la mano , senza per questo scansare la propria.
    Osservò più attentamente i dettagli dell'intagliatura, la criniera finemente curata, tanta minuzia nella testa di quel cavallo che lo stupì.
    -Non molti conoscerebbero così bene le fattezze di un cavallo senza possederne uno- notò in un mormorio, quasi parlasse tra sé e sé. Per deduzione logica aveva già escluso che i Sejan si potessero permettere un animale del genere.
    -Mi piacerebbe vederne altri..posso permettermi di accompagnarti a casa?- le chiese, dapprima ancora guardando la statuetta, poi tornando al viso di lei e accompagnando le sue parole ad un lieve sorriso che si fece divertito
    -Suppongo che tu abbia già sentito queste parole come pretesto per avvicinarti, ma sono veramente interessato in questi lavori- dunque le rese la statuetta
    -Che per coincidenza sia interessato anche in te, non è colpa mia- aggiunse
     
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  12. Luthièn Sejan_
     
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    Luthièn non era abituata a sentirsi lodare da qualcuno per il suo lavoro, che non fossero i suoi familiari, quindi supponeva che il calore che sentiva leggero sul viso, fosse per questo motivo.
    -Non molti conoscerebbero così bene le fattezze di un cavallo senza possederne uno-
    -Osservo solamente...-
    disse, lasciandosi sfiorare leggermente la pelle dalle dita curiose del ragazzo: la sua espressione era attenta, aveva gli occhi appena più chiusi, come concentrati.
    -Mi piacerebbe vederne altri..posso permettermi di accompagnarti a casa?-
    lui sollevò gli occhi in quelli di Luthièn, dopo aver rimirato il cavallo, ma lei lo stava già guardando.
    -Suppongo che tu abbia già sentito queste parole come pretesto per avvicinarti, ma sono veramente interessato in questi lavori. Che per coincidenza sia interessato anche in te, non è colpa mia-
    Stava per dirgli che non avrebbe pensato una cosa del genere, si vedeva che il ragazzo era di ottima educazione e rispettoso; glielo stava per dire, quando le sue parole e i suoi pensieri vennero bloccate dalla sua ultima frase.
    Strinse appena il cavallo tra le dita, ma rimase a guardare il viso e il sorriso del ragazzo per pochi attimi, prima di abbassare gli occhi e riporre l'animaletto di legno nel sacco. Si era imbarazzata.
    -Non sono poi così interessante, signore-
    aggiunse, con un sorrisetto, spostandosi dal viso una ciocca di capelli, che le era uscita dalla morbida crocchia che aveva sul capo.
    -Di sicuro voi stimolereste l'interesse di qualcuno più di me-
    non si vedeva tutti i giorni uno dei suo rango ad abbassarsi a passare il suo tempo con i bassi fondi.
     
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  13. Damien De Virgie
     
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    Non staccò gli occhi dal viso della giovane, pur avendo notato il suo imbarazzo o forse proprio per questo.
    -Cosa intendi?- le domandò in seguito alle sue parole.
    L'affiancò senza avanzare, segno di voler attendere di avere indicazioni su dove andare. Le porse di nuovo la mano
    -Posso? Mi sentirei uomo da poco se non ti portassi almeno quella sacca- sorrise nell'offrirsi di portare il fardello. Guardò la borsa e poi di nuovo Luthièn, quasi ad incalzarla nella risposta.
     
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  14. Luthièn Sejan_
     
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    Luthièn annuì a quell'ultima domanda del ragazzo e con un sorrisetto di gratitudine gli porse il sacco di juta; era stato gentile. Lei doveva ancora rispodere alla prima domanda che le aveva fatto e si decise a farlo al più presto.
    -Nel senso che è raro vedere un giovane come voi impegnato a migliorare le cose in città così da vicino-
    era davvero quello che pensava, si era sbalordita appena lo aveva visto aiutare lei e Hyacinthe
    -Ma forse sono io che ho dei pregiudizi...-
    continuò, abbozzando un sorrisetto, mentre spostava gli occhi davanti a lei, nel guardare la strada.
     
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  15. Damien De Virgie
     
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    Seguì la giovane nel passo, rimanendo al suo fianco mentre sistemava l'estremità dell'apertura della sacca nella stessa mano che teneva il collo della sua giacca. Portò entrambi i pesi dietro la schiena, tenendo il braccio piegato e rilassato, di modo che la mano riposasse sulla sua spalla e così il modesto carico.
    -Mi piace pensare che tra concittadini ci si debba aiutare..in qualche modo- si limitò a dire dopo una lunga pausa, il suo tono fu impeccabilmente superficiale, quasi gioviale nel parlare di persone la cui sopravvivenza dipendeva tra le poche altre cose da quella piccola mensa che avevano allestito.
    -Ci sarà tuo fratello, in bottega?- domandò poi, mantenendo un passo sicuro in risposta alla guida di Luthièn
    -Ricordo di non piacergli molto.-
     
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